Il cambiamento posturale è mediato dal sistema nervoso centrale. Quest’ultimo deve essere rieducato ad accettare e a mantenere la postura energeticamente più efficiente , cioè meno dispendiosa.
All’inizio può riconoscere la vecchia postura come più comoda e familiare, e la nuova postura come più dolorosa e strana. Gradualmente, man mano che la postura cambia, il sistema nervoso centrale riconosce la nuova postura come più efficiente in termini di energia, ma ancora dolorosa e poco familiare.
Non aspettiamoci dunque che la risposta iniziale sia subito positiva.
Dopo ogni seduta di ginnastica posturale e correttiva , il cambiamento, a livello posturale, durerà per periodi di tempo più lunghi.
In seguito alle prime sedute si può stabilire un semplice effetto stimolo-risposta.
L’insegnante rappresenta lo stimolo che dà la “battuta iniziale” al corpo del paziente per allentare qualunque stress eccessivo, tensione e costrizione precedentemente affrontati, che il sistema nervoso aveva corretto.
In questo modo io come insegnante sono in grado di iniziare la lezione successiva là dove era terminata quella precedente, anche quando il cambiamento non è ancora permanente.
Gradualmente lo stimolo posturale diventa generalizzato e il cambiamento della postura del mio allievo avviene quando questo entra in palestra.
Quando lo schema stimolo-risposta è ben consolidato e il cambiamento posturale non è permanente, il paziente/allievo può periodicamente concentrarsi su un ricordo delle lezioni eseguite in palestra per recuperare la postura migliorata. L’esercizio mentale può rinforzare i nuovi schemi di mantenimento dei muscoli e facilitare l’accettazione del cambiamento posturale da parte del sistema nervoso centrale.
“Se accade troppo in fretta non dura”. La rieducazione e la riprogrammazione neurologica richiedono molte ripetizioni per un certo periodo di tempo.
Una volta accettati dal sistema nervoso centrale, la nuova postura e i nuovi schemi di movimento saranno mantenuti.
Il processo di cambiamento sarà dunque completato.
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